12xu ha scritto: mer, 18 dic 2024 16:42
Ora, il problema di
vantaggioso per entrambi è che per noi è tanto trasparente quanto lo è
benificial for both per gli anglofoni: ma allora perché questi ultimi usano
win-win se hanno anch'essi la parafrasi?
Perché "win-win" è un'espressione pubblicizzata da un sociologo per promuovere la propria attività: serviva a distinguere il proprio approccio con un nome nuovo ed accattivante, serviva le esigenze pubblicistiche del
Center for Practice of Conflict Management con un termine semplice da ricordare e che, di fatto, non significa nulla. Di fatto è un termine commerciale. Di fatto è come dire che "scotch" è un termine più naturale e perspicuo di "nastro adesivo".
È interessante leggere un
articolo sul "win win agreement" delle scuole di Columbus City.
The 30-year-old Win-Win agreement, a deal between Columbus City Schools and nine suburban districts, is confusing even for the people who negotiate it every six years.
[...]
Q: Why is the deal called Win-Win?
A: It's named after the "win-win" negotiating technique invented by Miami-based sociologist Irving Goldaber, who was hired to guide the month-long negotiation in 1986 among superintendents.
D'altra parte se si cercano nei libri in inglese espressioni come "
good for all/
both", "
beneficial for all/
both" e simili, permutando i vari termini per indicare la bontà ("good", "beneficial", "advantageous", "convenient"...) ed i vari termini per indicare tutti ("all", "everyone", "both"...) si trova di tutto, in tutte le epoche, in tutti i contesti. Poi ad un livello basso gergale oggigiorno si usa, magari, più spesso "win-win", ma in quel caso parliamo di gente che l'inglese non lo sa.
Già nel 1981 la veneranda
Mother Jones scriveva sul "win win" propagandato dal dottor Goldaber in un convegno a pagamento:
the aim of win/win is to assuage and destroy the opposition.
Infatti il Goldamer spiegava ai partecipanti del convegno, che pagavano 475 dollari dell'epoca a testa, pasto escluso, per ascoltarlo, quanto segue.
And the nice part of it is, we don't have to exclude them from the win/win process. They will have to exclude themselves for fear of having to compromise their values.
In pratica "win/win" a scapito degli esclusi dall'accordo, che, per l'appunto, sono esclusi apposta dal negoziatore.
12xu ha scritto: mer, 18 dic 2024 16:42
Nel parlato raramente qualcuno direbbe
è vantaggioso per entrambi: per me sarebbe molto più naturale dire
va bene a tutt'e due; e immagino sia così per buona parte dei parlanti.
Indubbiamente in italiano si preferisce l'altra costruzione. Il punto tuttavia è che "win-win" è stato inventato ed usato specificatamente in funzione aggettivale ("win/win negotiation", "win/win approach"), per cui è necessario trovare un traducente che possa essere usato a quel modo.
Per la teoria dei giochi basta davvero l'uso di "a somma positiva". Per il resto basta probabilmente dire "vantaggioso" senz'altro.