Minuzie fonetiche del fiorentino al tempo di Dante
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angiolierifan1260
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Re: Minuzie fonetiche del fiorentino al tempo di Dante
Un appunto per specificare. Ho letto nel famoso capitolo del Larson che dove/ove era geminante, ma c'è prova che fosse tale anche nelle frasi interrogative e indefinite, e non solo nelle comparative? Quella di certo è la condizione più antica.
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Re: Minuzie fonetiche del fiorentino al tempo di Dante
Dove esattamente?angiolierifan1260 ha scritto: lun, 13 ott 2025 21:18 Un appunto per specificare. Ho letto nel famoso capitolo del Larson che dove/ove era geminante…
Comunque, sí, (d)ove è raddoppiante in fiorentino almeno dall’inizio del XIV sec. (probabilmente da sempre se s’ipotizza col Rajna un etimo quale [DĒ] ŬBĬ ĚT, ma soprattutto vista la continuità nei secoli del suo potere raddoppiante in fiorentino/toscano), come si può facilmente verificare con una ricerca nella banca dati dell’OVI.
Quali «comparative»? Semmai, nelle relative: Lei sta facendo confusione con come.angiolierifan1260 ha scritto: lun, 13 ott 2025 21:18 …ma c'è prova che fosse tale anche nelle frasi interrogative e indefinite, e non solo nelle comparative?
Sorvolando per un momento sulla premessa errata, da cosa trarrebbe codesta apodittica conclusione?
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Re: Minuzie fonetiche del fiorentino al tempo di Dante
Sí, ma, a quanto ne so, non siamo certi dell’epoca in cui si è chiusa quella o, quindi, in mancanza di certezze assolute, mi atterrei (in casi come questo) alla pronuncia tradizionale del DOP, ché un eventuale ipercorrettismo è peggio di una pronuncia con una lunga e solida tradizione alle spalle.angiolierifan1260 ha scritto: dom, 12 ott 2025 23:52 Comunque, se non vado errato, un'altra particolarità che oggi è quantomeno non standard è la ò aperta in "fòrse", secondo etimologia.
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