«Dribbling»

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5275
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Re: «Dribbling»

Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto: sab, 24 dic 2022 21:40 [I]n quello del Corriere quarantasette (da quanto riesco a intuire —l’accesso è a pagamento— anche in questo caso tutti figurati)…
:? Sono abbonato e me ne dà solo due: uno del 1994 e l’altro del 2017, entrambi figurati…
Antujo
Interventi: 82
Iscritto in data: ven, 05 giu 2015 12:16

Re: «Dribbling»

Intervento di Antujo »

Antujo ha scritto: sab, 24 dic 2022 12:45
Fuori tema
Mi ha fatto ricordare, caro Difesa Italiano, che da bambino io giocavo proprio a scartaggi e tiri in porta nel prato vicino alla canonica anziché andare a catechismo. :D
Per come l'ho scritto, il mio intervento è stato giustamente marcato come fuori tema. In realtà voleva essere una testimonianza di come allora, almeno tra noi bambini, si era soliti dire scartaggio, a cui va la mia preferenza, e non dribbling. Scusate l'equivoco e buon Natale a tutti.
Avatara utente
Rollo Tomasi
Interventi: 40
Iscritto in data: sab, 13 giu 2020 14:06

Re: «Dribbling»

Intervento di Rollo Tomasi »

Infarinato ha scritto: sab, 24 dic 2022 16:28
Rollo Tomasi ha scritto: sab, 24 dic 2022 16:02 Secondo me, per la tutela della lingua italiana è meglio procedere in altro modo, in linea generale.
Ne prendiamo atto. E poi, con tutto il rispetto, passiamo oltre, ché qui di forestierismi discutiamo da quasi vent’anni, e francamente di rimandarla alle migliaia di argomentazioni e controargomentazioni al riguardo (sostenute da fior di linguisti), che può facilmente reperire in queste stanze, non ne abbiamo punta voglia. :)
?
Non era mia intenzione iniziare una discussione su come tutelare la lingua italiana secondo le preferenze di ognuno, ma se ci sono già discussioni in merito sarò felice di andarle a cercare.
Stavo semplicemente rispondendo a chi chiedeva quali sono i difetti del termine "dribblaggio" e del perché, a mio parere, è meglio usare un altro vocabolo.

Tornando in argomento, aggiungo una cosa in proposito : almeno nel linguaggio calcistico fra la gente comune, "scartare" è decisamente più utilizzato di "dribblare", forse anche perché più facile da pronunciare. Anche questo mi fa propendere per un termine affine come il già proposto scartaggio (e non scartamento che ha altro significato) o un altro simile.

Sarebbe interessante invece sapere se i giornalisti sportivi, durante le telecronache, usino di più l'uno o l'altro verbo. Non ci ho mai fatto troppo caso.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5091
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Re: «Dribbling»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Infarinato ha scritto: sab, 24 dic 2022 22:45
Ferdinand Bardamu ha scritto: sab, 24 dic 2022 21:40 [I]n quello del Corriere quarantasette (da quanto riesco a intuire —l’accesso è a pagamento— anche in questo caso tutti figurati)…
:? Sono abbonato e me ne dà solo due: uno del 1994 e l’altro del 2017, entrambi figurati…
Ti ringrazio. Emerge che dribblaggio, nella lingua dei giornali, ha assunto un significato soltanto figurato, mentre nell’accezione propria, sportiva, si adopera soltanto dribbling. Non capisco molto perché, ma è cosí…
Rollo Tomasi ha scritto: sab, 24 dic 2022 16:02Non mi piace molto l'idea di adattare i forestierismi, e gli anglicismi in particolare, semplicemente italianizzandoli con l'aggiunta di una vocale finale o una modifica della desinenza che però mantiene sostanzialmente inalterata la struttura del termine originario.

In questo caso con "dribblaggio" si crea proprio questa situazione. E oltretutto, visto che rimane la radice originale, e visto quanto è diffuso da tempo il termine inglese, quello italiano finisce per non essere troppo utilizzato.
Non credo che il disuso di dribblaggio sia dovuto alla sua radice straniera. Osservo poi che quest’approccio è molto simile a quello del purismo ottocentesco ed è molto poco pragmatico: se rigettiamo dribblaggio e dribblare per la loro radice non italiana, allora, coerentemente, dovremmo trovare un’alternativa anche per turismo, turista e turistico (o, perché no, anche a albergo, albergare, albergatore: qual è il criterio, dove si posa la pietra di confine?). Ma non mi dilungo oltre, perché, come ha sottolineato l’Infarinato, in queste stanze di questo s’è discusso ad nauseam.

Ciò detto, se si vuol proprio il traducente «italiano», scarto mi sembra preferibile a scartaggio, per prima cosa perché è una parola già registrata nei dizionari (sebbene non nell’accezione sportiva) e poi perché i derivati a suffisso zero sono senza dubbio piú comuni, piani, semplici di quelli col suffisso -aggio. In quanto al verbo scartare, mi pare che goda tuttora di una certa diffusione nella stampa specializzata, anche se è difficile fornire numeri, perché si confonde con l’altro verbo di significato ed etimo diversi («eliminare, respingere»; derivato di carta con prefisso s- privativo). Un esempio recente:
  • […] Pinilla (per lui squalifica ridotta di un turno) invece approfitta del regalo rossonero: quando Amelia (che ha giocato al posto dell'influenzato Abbiati nonostante un problema al ginocchio) rinvia male su retropassaggio di Montolivo, il cileno intercetta e serve Sau, che scarta Bonera e segna. (Gazzetta dello Sport, 26 gennaio 2014)
P.S. Buon Natale a tutti! :D
Avatara utente
G.B.
Interventi: 879
Iscritto in data: gio, 15 ago 2019 11:13

«Veteropurismo» e altri purismi (pt. 2)

Intervento di G.B. »

Ferdinand Bardamu ha scritto: dom, 25 dic 2022 12:23 Osservo poi che quest’approccio è molto simile a quello del purismo ottocentesco ed è molto poco pragmatico: se rigettiamo dribblaggio e dribblare per la loro radice non italiana, allora, coerentemente, dovremmo trovare un’alternativa anche per turismo, turista e turistico (o, perché no, anche a albergo, albergare, albergatore: qual è il criterio, dove si posa la pietra di confine?)...
Per quanto mi riguarda, là dove le sostituzioni non divengano improponibili. Il dire scoraggiarsi invece che demoralizzarsi; o acclimare invece che acclimatare; o, ancora, follemente piuttosto che alla follia, è oggigiorno, che piaccia o no, piú proponibile che dire sporte.

Non ci sarà la lingua pura; ma ci sono certamente parole e modi piú puri e piú propri di altri e l'usare quelli piuttosto che questi, laddove, ripeto, si possa —e sarà un lungo studio delle lingue e della letteratura a suggerire quali vocaboli e in quali circostanze— io lo chiamo un purismo moderato e accettabile. E sí, anche quello ottocentesco, per certi versi (che qui tanto si sbeffeggia in nome d'un altro purismo, ugualmente, se non, nei fatti, piú limitato).

D'altra parte, l'obiettivo comune a ogni purismo è, infine, il miglioramento della lingua: quello di cui sto cercando, episodicamente, di tratteggiare i contorni si collocherebbe in centro, portando al limite massimo, ma con ispirito critico, il salvabile del vecchio purismo e denunziando talune incoerenze o derive, non me ne si voglia, del nuovo. Se poi una tale «operazione», che svolgo per passatempo, si risolverà in un miglioramento della mia sola prosa o delle mie sole conoscenze sull'argomento, va benissimo. Intanto, però, avrò condiviso, o almeno ricercato con altri un gusto e un senso del discrimine linguistici che oggigiorno paion sempre piú rari.

_______________
«Veteropurismo» e altri purismi (pt. 1)
G.B.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5091
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Re: «Veteropurismo» e altri purismi (pt. 2)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

G.B. ha scritto: dom, 25 dic 2022 20:57Non ci sarà la lingua pura; ma ci sono certamente parole e modi piú puri e piú propri di altri e l'usare quelli piuttosto che questi, laddove, ripeto, si possa —e sarà un lungo studio delle lingue e della letteratura a suggerire quali vocaboli e in quali circostanze— io lo chiamo un purismo moderato e accettabile. E sí, anche quello ottocentesco, per certi versi (che qui tanto si sbeffeggia in nome d'un altro purismo, ugualmente, se non, nei fatti, piú limitato).
Siamo tutti d’accordo che, nelle condizioni presenti, sporte e filme non sono sociolinguisticamente accettati e non si possono impiegare in una prosa che voglia essere stilisticamente neutra. Ma, come ha sottolineato Infarinato, il purismo strutturale non si limita a suggerire l’epitesi vocalica dei forestierismi radicati uscenti in consonante.

Per gli anglismi summentovati, il purismo tradizionale suggerirebbe di adoperare diporto e pellicola: il primo non si può piú ricuperare; il secondo è usato, ma come sinonimo di registro piú elevato. Se il criterio è l’improponibilità, in questo caso qualunque impostazione si scelga si giunge a un vicolo cieco.

Ad ogni modo, tornando in tema, qui abbiamo due possibilità: o estendere il significato di scarto (peggio: coniare scartaggio), la piú convincente delle proposte che ha elencato, oppure adottare una parola già attestata nella nostra lessicografia, che adatta in maniera semplice e poco appariscente —molto molto meno appariscente di un’epitesi vocalica— un forestierismo che ha attecchito ormai da parecchi decenni (anzi, da piú di un secolo), creando pure derivati non meno diffusi.
Fuori tema
G.B. ha scritto: dom, 25 dic 2022 20:57D'altra parte, l'obiettivo comune di ogni purismo è, infine, il miglioramento della lingua: quello di cui sto cercando, episodicamente, di tratteggiare i contorni si collocherebbe in centro, portando al limite massimo, ma con ispirito critico, il salvabile del vecchio purismo e denunziando talune incoerenze o derive, non me ne si voglia, del nuovo.
La sua iniziativa ha il mio plauso se amplia le possibilità espressive discriminando tra lingua tradizionale (accorgersi, scoraggiarsi) e innovazioni recenti (realizzare, demoralizzarsi), o se rispolvera reggenze ormai cadute in disuso (gelato di limone, avere che fare) senza proscrivere anacronisticamente l’alternativa piú diffusa. Non sarei d’accordo, ma sono certo che lei non l’intende cosí, se diventasse una sorta di Appendix Probi scollegata dal contesto in cui una certa espressione o una certa parola s’inserisce: mi viene in mente uno scrittore che s’ispirava alle idee del purismo, Carlo Botta, che scriveva «le parti diretane della Giorgia e delle due Caroline» invece che il retroterra o l’entroterra.
Utente cancellato 676

Re: «Dribbling»

Intervento di Utente cancellato 676 »

Gianni Brera non propose mai traducenti di dribbling?
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 1 ospite