«Si» impersonale coi servili
Moderatore: Cruscanti
«Si» impersonale coi servili
Vorrei qui esporre alcune considerazioni s’un argomento poco o punto trattato dalle grammatiche: l’alternanza nell’uso tra costrutto impersonale e passivante del ‘si’ adoperato con verbi servili o fraseologici seguiti da un infinito.
Nella grammatica di Massimo Birattari, che ho citato qui, è considerata «sbagliata» la frase Si poteva vedere i primi effetti. Eppure, il ‘si’ impersonale, in simili costruzioni, è della miglior tradizione. E, per una volta, non cito i classici, ma due esempi tratti da Google Libri:
...onde non si può concepire le entità elementari posteriori se non a condizione di concepire la prima e a questa raggiungerle. (Antonio Rosmini, Teosofia, 1859)
...ed anco si può rintracciare i progressi del raffinamento nazionale. (Opuscolo riguardante la lingua etrusca ed astronomia ebraica, 1834)
Oggi, è vero, si tende a preferire la costruzione passivante, e sicuramente si sarebbe scritto ...non si possono concepire le entità... e ...si possono rintracciare i progressi...
Eppure, resta vitale il costrutto impersonale con i verbi servili e fraseologici: una mia ricerca condotta sui siti del Corriere della sera e di Repubblica ci dimostra come l’italiano non si sia ancora del tutto piegato all’impoverente livellamento (e come si sbagli Massimo Birattari). Ecco l’esemplificazione, in nessun ordine particolare.
Il 12 aprile si arriva al Parco dell’Ucccelina e, in compagnia di una guida del parco, si trascorrono circa 6 ore camminando tra boschi di lecci e ornielli, macchie e garighe, fino alla sommità di Poggio Lecci da dove si può ammirare le isole del Giglio, Montecristo e l’Elba. (Repubblica, 29 marzo 2009)
I lavori sono moltissimi e c’è anche una postazione work-in-progress in cui si può osservare i giovani designer lavorare, oltre che una sezione in collaborazione con ArtEZ, l’istituto d’arte di Arnhem che ci ha regalato, tra i tanti, talenti come Marcel Wanders e Victor&Rolf e che qui propone dei lavori sotto il titolo di Fashion and Design. (Corriere, 2009) [Però, che italiano rivoltante!]
Grazie alla Tomografia ad emissione di positroni, si rende visibile il flusso del sangue nelle diverse zone e, si può vedere le aree del cervello usate da un giocatore. (Corriere, 3 marzo 1998)
Abbiamo imparato che non si può comprare le riforme col denaro. (Repubblica, 22 marzo 2000)
In vista dei giorni piú pazzi dell’anno, vediamo come si può abbandonare i propri panni e indossare quelli piú strani o dei personaggi piú alla moda. (Corriere, 17 febbraio 1993)
Non si può aizzare gli animi e seminare violenza come se i dubbi sulla regolarità di certi passaporti li avesse sollevati la Juve e non i magistrati. Non si può accusare i bianconeri di essersi dopati come se questo assolvesse dai propri errori. (Corriere, 19 marzo 2001)
Non si può accusare gli israeliani di non aver gridato al lupo. (Corriere, 10 aprile 2009)
Ora il rock’ n’ roll è morto. Non si può accusare gli artisti. (Corriere, 28 agosto 2008)
Per me non si può accusare gli arabi, è stato un gesto orribile, ma individuale. Non c’entra il popolo con una cosa del genere. (Repubblica, 12 settembre 2001)
Inoltre ci sono vari stand dove vengono proposti i materiali inerenti allo spettacolo in corso, e uno dove si può acquistare le videocassette dei film musicali Usa di maggior notorietà o importanza; (Repubblica, 13 ottobre 1999)
Come si può aiutare i debitori in difficoltà? (Corriere, 18 settembre 2005)
Non si può aiutare i feriti perché si viene colpiti dai cecchini. (Corriere, 5 giugno 1992)
Troppo, forse, anche per qualche analista, se è a questo punto che si comincia a vedere le prime «ricoperture». (Corriere, 30 aprile 2002)
Se si vuole fare le sabbiature da soli, è bene attenersi ad alcune precauzioni... (Corriere, 23 luglio 2000)
Quello che non mi convince è la disinvoltura con cui non si vuole fare i conti con una storia recentissima le cui ferite sono ancora aperte. (Repubblica, 19 novembre 2001)
D’altra parte, se si vuole fare le cose con serietà, non ci possono essere mezze misure. (Repubblica, 29 gennaio 2006)
A 20 anni si dovrebbe fare i salti di gioia ad essere scelti dalla Juventus. (Repubblica, 20 giugno 2007)
Mi fermo qui, ché gli esempi si potrebbero moltiplicare. Ecco: la frase che ho appena scritto mi serve per la conclusione. Avrei potuto scrivere Si potrebbe moltiplicare gli esempi ma non *Gli esempi si potrebbe moltiplicare (se non in uno stile aulicissimo in cui ‘gli esempi’ è messo in posizione enfatica); con la dislocazione a sinistra non sembra accettabile la costruzione impersonale (nell’italiano d’oggi). La doppia possibilità in genere sussiste quando precede il verbo:
(1) Se si vuole/vogliono fare le cose con serietà...
(2) Non si può/possono aiutare i feriti.
(3) Si comincia(no) a vedere le prime ricoperture.
(4) Se si vuole/vogliono fare le sabbiature da soli...
Con la dislocazione (sostantivo preposto), abbiamo la forma passivante:
(5) Le cose, se si vogliono/*vuole fare con serietà...
(6) I feriti non si possono/*può aiutare.
(7) Le prime ricoperture si cominciano/*comincia a vedere.
(8) Se le sabbiature si vogliono/*vuole fare da soli...
Possibile, tuttavia, col clitico di ripresa appoggiato all’infinito:
(9) Le cose, se si vuol farle con serietà...
(10) I feriti si può aiutarli.
(11) Le prime ricoperture si comincia a vederle.
(12) Se le sabbiature si vuole farle da soli...
Attendo eventuali commenti o smentite.
Nella grammatica di Massimo Birattari, che ho citato qui, è considerata «sbagliata» la frase Si poteva vedere i primi effetti. Eppure, il ‘si’ impersonale, in simili costruzioni, è della miglior tradizione. E, per una volta, non cito i classici, ma due esempi tratti da Google Libri:
...onde non si può concepire le entità elementari posteriori se non a condizione di concepire la prima e a questa raggiungerle. (Antonio Rosmini, Teosofia, 1859)
...ed anco si può rintracciare i progressi del raffinamento nazionale. (Opuscolo riguardante la lingua etrusca ed astronomia ebraica, 1834)
Oggi, è vero, si tende a preferire la costruzione passivante, e sicuramente si sarebbe scritto ...non si possono concepire le entità... e ...si possono rintracciare i progressi...
Eppure, resta vitale il costrutto impersonale con i verbi servili e fraseologici: una mia ricerca condotta sui siti del Corriere della sera e di Repubblica ci dimostra come l’italiano non si sia ancora del tutto piegato all’impoverente livellamento (e come si sbagli Massimo Birattari). Ecco l’esemplificazione, in nessun ordine particolare.
Il 12 aprile si arriva al Parco dell’Ucccelina e, in compagnia di una guida del parco, si trascorrono circa 6 ore camminando tra boschi di lecci e ornielli, macchie e garighe, fino alla sommità di Poggio Lecci da dove si può ammirare le isole del Giglio, Montecristo e l’Elba. (Repubblica, 29 marzo 2009)
I lavori sono moltissimi e c’è anche una postazione work-in-progress in cui si può osservare i giovani designer lavorare, oltre che una sezione in collaborazione con ArtEZ, l’istituto d’arte di Arnhem che ci ha regalato, tra i tanti, talenti come Marcel Wanders e Victor&Rolf e che qui propone dei lavori sotto il titolo di Fashion and Design. (Corriere, 2009) [Però, che italiano rivoltante!]
Grazie alla Tomografia ad emissione di positroni, si rende visibile il flusso del sangue nelle diverse zone e, si può vedere le aree del cervello usate da un giocatore. (Corriere, 3 marzo 1998)
Abbiamo imparato che non si può comprare le riforme col denaro. (Repubblica, 22 marzo 2000)
In vista dei giorni piú pazzi dell’anno, vediamo come si può abbandonare i propri panni e indossare quelli piú strani o dei personaggi piú alla moda. (Corriere, 17 febbraio 1993)
Non si può aizzare gli animi e seminare violenza come se i dubbi sulla regolarità di certi passaporti li avesse sollevati la Juve e non i magistrati. Non si può accusare i bianconeri di essersi dopati come se questo assolvesse dai propri errori. (Corriere, 19 marzo 2001)
Non si può accusare gli israeliani di non aver gridato al lupo. (Corriere, 10 aprile 2009)
Ora il rock’ n’ roll è morto. Non si può accusare gli artisti. (Corriere, 28 agosto 2008)
Per me non si può accusare gli arabi, è stato un gesto orribile, ma individuale. Non c’entra il popolo con una cosa del genere. (Repubblica, 12 settembre 2001)
Inoltre ci sono vari stand dove vengono proposti i materiali inerenti allo spettacolo in corso, e uno dove si può acquistare le videocassette dei film musicali Usa di maggior notorietà o importanza; (Repubblica, 13 ottobre 1999)
Come si può aiutare i debitori in difficoltà? (Corriere, 18 settembre 2005)
Non si può aiutare i feriti perché si viene colpiti dai cecchini. (Corriere, 5 giugno 1992)
Troppo, forse, anche per qualche analista, se è a questo punto che si comincia a vedere le prime «ricoperture». (Corriere, 30 aprile 2002)
Se si vuole fare le sabbiature da soli, è bene attenersi ad alcune precauzioni... (Corriere, 23 luglio 2000)
Quello che non mi convince è la disinvoltura con cui non si vuole fare i conti con una storia recentissima le cui ferite sono ancora aperte. (Repubblica, 19 novembre 2001)
D’altra parte, se si vuole fare le cose con serietà, non ci possono essere mezze misure. (Repubblica, 29 gennaio 2006)
A 20 anni si dovrebbe fare i salti di gioia ad essere scelti dalla Juventus. (Repubblica, 20 giugno 2007)
Mi fermo qui, ché gli esempi si potrebbero moltiplicare. Ecco: la frase che ho appena scritto mi serve per la conclusione. Avrei potuto scrivere Si potrebbe moltiplicare gli esempi ma non *Gli esempi si potrebbe moltiplicare (se non in uno stile aulicissimo in cui ‘gli esempi’ è messo in posizione enfatica); con la dislocazione a sinistra non sembra accettabile la costruzione impersonale (nell’italiano d’oggi). La doppia possibilità in genere sussiste quando precede il verbo:
(1) Se si vuole/vogliono fare le cose con serietà...
(2) Non si può/possono aiutare i feriti.
(3) Si comincia(no) a vedere le prime ricoperture.
(4) Se si vuole/vogliono fare le sabbiature da soli...
Con la dislocazione (sostantivo preposto), abbiamo la forma passivante:
(5) Le cose, se si vogliono/*vuole fare con serietà...
(6) I feriti non si possono/*può aiutare.
(7) Le prime ricoperture si cominciano/*comincia a vedere.
(8) Se le sabbiature si vogliono/*vuole fare da soli...
Possibile, tuttavia, col clitico di ripresa appoggiato all’infinito:
(9) Le cose, se si vuol farle con serietà...
(10) I feriti si può aiutarli.
(11) Le prime ricoperture si comincia a vederle.
(12) Se le sabbiature si vuole farle da soli...
Attendo eventuali commenti o smentite.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Infarinato
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- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
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Re: «Si» impersonale coi servili
Sí, Marco, e la conferma la trovi qui (secondo punto).Marco1971 ha scritto:Mi fermo qui, ché gli esempi si potrebbero moltiplicare. Ecco: la frase che ho appena scritto mi serve per la conclusione. Avrei potuto scrivere Si potrebbe moltiplicare gli esempi ma non *Gli esempi si potrebbe moltiplicare (se non in uno stile aulicissimo in cui ‘gli esempi’ è messo in posizione enfatica); con la dislocazione a sinistra non sembra accettabile la costruzione impersonale (nell’italiano d’oggi).

Dubbio forma
Buona sera !
Ho un dubbio sulla forma impersonale con i verbi riflessivi...
Per esempio, possiamo dire "Ci si deve presentare" ma si potrebbe dire "Si deve presentarsi ?"
Grazie tanto per il vostro aiuto !
Ho un dubbio sulla forma impersonale con i verbi riflessivi...
Per esempio, possiamo dire "Ci si deve presentare" ma si potrebbe dire "Si deve presentarsi ?"
Grazie tanto per il vostro aiuto !
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Sì, si può dire. Ma è una soluzione minoritaria rispetto al più naturale (per un madrelingua) ci si deve presentare.
P.S. Benvenut...a! Spero di aver imbroccato la desinenza giusta!
P.S. Benvenut...a! Spero di aver imbroccato la desinenza giusta!

«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Cara Angie, mi permetto d'intervenire per dare il mio contributo. Animo Grato poi le spiegherà meglio. 
Se leggessi la frase in questione senza alcun riferimento al si passivante, le darei un altro significato: ci si devono tappare le orecchie = Tizio e Caio devono tapparsi le orecchie con un batuffolo di lana. Propendo per questa interpretazione perché mi riesce difficile svolgere la frase al passivo. Se invece la frase fosse si devono tappare le orecchie, allora sarebbero possibili due significati: Tizio e Caio devono tapparsi le orecchie oppure le orecchie devono essere tappate.

Se leggessi la frase in questione senza alcun riferimento al si passivante, le darei un altro significato: ci si devono tappare le orecchie = Tizio e Caio devono tapparsi le orecchie con un batuffolo di lana. Propendo per questa interpretazione perché mi riesce difficile svolgere la frase al passivo. Se invece la frase fosse si devono tappare le orecchie, allora sarebbero possibili due significati: Tizio e Caio devono tapparsi le orecchie oppure le orecchie devono essere tappate.
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Cara Angie, i dubbi sul si passivante (e sul si impersonale) sono non solo un grande classico di Cruscate, ma anche un non banale campo d'indagine per gli studiosi dell'italiano; in più, sono una di quelle cose che più ci si pensa, più le idee si confondono.
Tanto per cominciare, Le segnalo questo vecchio filone (legga anche, se vuole approfondire la questione, l'articolo di Giampaolo Salvi a cui rimanda il nostro Infarinato), e poi faccio un piccolo passo indietro per cercare di inquadrare meglio il problema.
La premessa è questa: in principio fu solo il si passivante, che era impiegato per costruire frasi di "sapore" impersonale (ovvero per omettere l'agente di una certa azione, trasformando il complemento oggetto della frase attiva in soggetto della frase passiva: Marco guarda il panorama --> Si guarda il panorama - e Marco non c'è più). Il si impersonale vero e proprio emerge più tardi, ed è quello che permette la costruzione di frasi impersonali coi verbi intransitivi - dove nella corrispondente frase "personale" non c'è, per ovvie ragioni, un complemento oggetto da trasformare in soggetto della frase impersonale: Noi dormiamo (cosa dormiamo? Niente!) diventa Si dorme: la forma assomiglia a quella del si passivante, ma il procedimento è diverso.
A prima vista, questa divisione dei compiti (grossolanamente: si passivante per i transitivi, si impersonale per gli intransitivi) rappresenterebbe una soluzione ideale, ma poi gli ambiti delle due costruzioni si sono confusi, rendendo meno immediato capire con quale abbiamo che fare. Per riuscirci, dobbiamo seguire altri indizi. Ad esempio, sappiamo che nella costruzione col si passivante compare un soggetto, mentre col "moderno" si impersonale (quello che s'è intrufolato in casa del si passivante) può esserci solo un complemento oggetto; perciò in una frase come Nel mondo si studia sempre di più l'italiano, e lo si studia per varie ragioni, il primo si studia è passivante (l'italiano è soggetto), il secondo impersonale (con lo come complemento oggetto). Come faccio a essere sicuro che anche l'italiano non sia un complemento oggetto dipendente da un eventuale si studia impersonale? Lo so perché se al posto dell'italiano ci fosse stato un sostantivo al plurale (le lingue romanze) il verbo sarebbe stato coniugato al plurale (Nel mondo si studiano le lingue romanze), ed è col soggetto che si accorda il verbo. La seconda parte della frase diventerebbe le si studia per varie ragioni: è un complemento oggetto, quindi niente accordo e si studia resta invariato.
Se è sopravvissuta fin qui, vengo alla Sua frase.
Le uniche alternative possibili mi sembrano Si devono tappare le orecchie (è un si passivante, non si può aggiungere un altro si-->ci per renderla ancora più passiva) e Ci si deve tappare le orecchie (questo è un si impersonale, quindi niente accordo), analizzabile come Si deve tapparsi le orecchie (forma, quest'ultima col doppio si, molto più teorica che pratica).
Tanto per cominciare, Le segnalo questo vecchio filone (legga anche, se vuole approfondire la questione, l'articolo di Giampaolo Salvi a cui rimanda il nostro Infarinato), e poi faccio un piccolo passo indietro per cercare di inquadrare meglio il problema.
La premessa è questa: in principio fu solo il si passivante, che era impiegato per costruire frasi di "sapore" impersonale (ovvero per omettere l'agente di una certa azione, trasformando il complemento oggetto della frase attiva in soggetto della frase passiva: Marco guarda il panorama --> Si guarda il panorama - e Marco non c'è più). Il si impersonale vero e proprio emerge più tardi, ed è quello che permette la costruzione di frasi impersonali coi verbi intransitivi - dove nella corrispondente frase "personale" non c'è, per ovvie ragioni, un complemento oggetto da trasformare in soggetto della frase impersonale: Noi dormiamo (cosa dormiamo? Niente!) diventa Si dorme: la forma assomiglia a quella del si passivante, ma il procedimento è diverso.
A prima vista, questa divisione dei compiti (grossolanamente: si passivante per i transitivi, si impersonale per gli intransitivi) rappresenterebbe una soluzione ideale, ma poi gli ambiti delle due costruzioni si sono confusi, rendendo meno immediato capire con quale abbiamo che fare. Per riuscirci, dobbiamo seguire altri indizi. Ad esempio, sappiamo che nella costruzione col si passivante compare un soggetto, mentre col "moderno" si impersonale (quello che s'è intrufolato in casa del si passivante) può esserci solo un complemento oggetto; perciò in una frase come Nel mondo si studia sempre di più l'italiano, e lo si studia per varie ragioni, il primo si studia è passivante (l'italiano è soggetto), il secondo impersonale (con lo come complemento oggetto). Come faccio a essere sicuro che anche l'italiano non sia un complemento oggetto dipendente da un eventuale si studia impersonale? Lo so perché se al posto dell'italiano ci fosse stato un sostantivo al plurale (le lingue romanze) il verbo sarebbe stato coniugato al plurale (Nel mondo si studiano le lingue romanze), ed è col soggetto che si accorda il verbo. La seconda parte della frase diventerebbe le si studia per varie ragioni: è un complemento oggetto, quindi niente accordo e si studia resta invariato.
Se è sopravvissuta fin qui, vengo alla Sua frase.
Le uniche alternative possibili mi sembrano Si devono tappare le orecchie (è un si passivante, non si può aggiungere un altro si-->ci per renderla ancora più passiva) e Ci si deve tappare le orecchie (questo è un si impersonale, quindi niente accordo), analizzabile come Si deve tapparsi le orecchie (forma, quest'ultima col doppio si, molto più teorica che pratica).
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Se posso permettermi, le pongo anch'io un quesito, caro Animo grato. 

Ma una frase come nel mondo si studia le lingue romanze, senza accordo, non potrebbe essere anch'essa un esempio di si passivante?Animo Grato ha scritto:Come faccio a essere sicuro che anche l'italiano non sia un complemento oggetto dipendente da un eventuale si studia impersonale? Lo so perché se al posto dell'italiano ci fosse stato un sostantivo al plurale (le lingue romanze) il verbo sarebbe stato coniugato al plurale (Nel mondo si studiano le lingue romanze), ed è col soggetto che si accorda il verbo.
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Spero che non mi abbiate scambiato per un oracolo! Le mie sono soltanto opinioni (di un non specialista, per di più!), anche se di solito, prima di renderle pubbliche, cerco il conforto di una fonte più autorevole. Come in questo caso, per il quale posso appoggiarmi a un intervento dell'Infarinato nel già citato filone.Ivan92 ha scritto:Ma una frase come nel mondo si studia le lingue romanze, senza accordo, non potrebbe essere anch'essa un esempio di si passivante?
La risposta è sì: anche la forma senza accordo si può considerare un caso di si passivante, a patto che il sistema di riferimento non sia quello dell'italiano sovraregionale odierno, ma quello del toscano (e quindi dell'italiano più tradizionale). Del resto, in quello stesso italiano sovraregionale moderno il modello è quello con l'accordo (si studiano le lingue), essendo la forma "genuinamente" impersonale usata prevalentemente in presenza del clitico accusativo (le si studia); perciò il problema non si pone - al di fuori delle nostre elucubrazioni cruscaiole.
Osservo di sfuggita che questo è un po' un Suo pallino: anche in quel filone "ci aveva dato dentro di brutto"...

Ultima modifica di Animo Grato in data ven, 20 mag 2016 20:58, modificato 1 volta in totale.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
La ringrazio.


Sí, può ben dirlo!Animo Grato ha scritto:Osservo di sfuggita che questo è un po' un Suo pallino: anche in quel filone "ci aveva dato dentro di brutto"...

Re: «Si» impersonale coi servili
Buongiorno a tutti.
È corretta la frase: "quando io ero giovane si è dovuto mangiare in silenzio"?
E se sì, perché non si dice "...si ha dovuto..." ?
Grazie fin d'ora per la risposta.
È corretta la frase: "quando io ero giovane si è dovuto mangiare in silenzio"?
E se sì, perché non si dice "...si ha dovuto..." ?
Grazie fin d'ora per la risposta.
Re: «Si» impersonale coi servili
Sono corrette entrambi perché qui il verbo mangiare è usato intransitivamente (non ha complemento oggetto). Dia un'occhiata qui.didi ha scritto: mer, 15 gen 2020 16:20 È corretta la frase: "quando io ero giovane si è dovuto mangiare in silenzio"?
E se sì, perché non si dice "...si ha dovuto..." ?
La frase «si è dovuto mangiare [qualcosa]» (con complemento oggetto e con si impersonale) è scorretta.
G.B.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Re: «Si» impersonale coi servili
Mi scuso in anticipo se ho frainteso, ma dice che *«si ha dovuto mangiare» sarebbe corretto perché mangiare sarebbe usato come un intransitivo? No, è scorretto. Si veda qui:
A quest’ultimo riguardo, occorre notare come un verbo transitivo senza oggetto espresso rimane transitivo:
Vi si parla del riflessivo, ma le cose non cambiano: se il clitico è posizionato prima dell’ausiliare, quest’ultimo è obbligatoriamente essere. Ciò indipendentemente dal verbo, servile o no, transitivo con oggetto espresso o no.Livio Gaeta nell’Enciclopedia dell’Italiano (2011) ha scritto:Si notino gli effetti del riflessivo si sulla scelta dell’ausiliare del verbo. Quando è proclitico, induce la scelta dell’ausiliare essere, quando è enclitico quella di avere.
A quest’ultimo riguardo, occorre notare come un verbo transitivo senza oggetto espresso rimane transitivo:
La grammatica italiana (2012) ha scritto:Molti verbi transitivi possono essere usati con un complemento oggetto non espresso; in questi casi il verbo rimane transitivo, dal momento che un complemento oggetto, anche se non viene espresso, esiste necessariamente ed è di norma desumibile dal contesto.
Re: «Si» impersonale coi servili
Non ha frainteso, ho preso un abbaglio e me ne scuso. Una domanda per Lei: il si impersonale è 'pronome atono'? Glielo chiedo per valutare l'accuratezza del punto 3) del collegamento che ho fornito.
Non a caso ho scritto usato intransitivamente .Ferdinand Bardamu ha scritto: mer, 15 gen 2020 22:07 A quest’ultimo riguardo, occorre notare come...
Grassetto mio, esempio della grammatica.La grammatica italiana (2012) ha scritto: A seconda del contesto, molti verbi possono funzionare sia come transitivi che come intransitivi
Lara mangia una mela / A che ora mangiamo?
G.B.
-
- Interventi: 1413
- Iscritto in data: ven, 19 ott 2012 20:40
- Località: Marradi (FI)
Re: «Si» impersonale coi servili
Sì, è atono (così come il riflessivo).
Chi c’è in linea
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