Caro Jonathan, la ringrazio per aver aperto questo filone; in effetti, questa era una domanda che aleggiava sul fòro, ma che nessuno aveva prima posto.
Riprendendo il suo
invito, posso dire che, in linea di massima, mi comporto come ha scritto Marco qui sopra.
Per quanto riguarda gli adattamenti come
filme,
sporte e sim., li uso talvolta nel parlato, con persone che mi conoscono (e sanno che cosa aspettarsi dal mio modo di parlare); cerco di evitarli e sostituirli con parole semplici e dell'uso negli altri casi. Nello scritto, li limito per ora a queste stanze. La
-e paragogica, infatti, è sentita come popolaresca da coloro ai quali non stia a cuore – per ignoranza o per scelta – la questione del rispetto della fonotassi italiana.
Nella lingua quotidiana, non ho ancora fatto il grande salto con
computer e
mouse, ma pian piano arriverò anche a quelli.

Per
monitor, però, uso ormai con una certa frequenza il semplice
schermo.
Nella mia attività giornalistica, mi studio di unire la necessità di esser chiari e il mio desiderio di scrivere in italiano. Perciò, do spazio, per esempio, a
pellicola per
film, e consulto la lista ogni volta che mi trovo davanti un forestierismo (nella maggior parte dei casi, direi un novanta percento, m'è d'aiuto).
Quanto agli errori, ne faccio spesso nel parlato piú rilassato e trascurato. Nello scritto faccio piú attenzione, naturalmente: il massimo del controllo lo raggiungo qui.
igrino ha scritto:l'unica eccezione è "forum" che, anche se non presente nella lista, ho notato che è comunque usato nella pagina iniziale del sito
Forum, in questo caso, è un (anglo)latinismo. In virtú della nobiltà del latino, rispetto al quale l'italiano è in rapporto di figliolanza, si può mantenere la sua veste originaria. Tuttavia, i latinismi si possono comunque adattare:
forum diventa
fòro (il segnaccento è d'obbligo per evitare di confonderlo con
fóro, ‹buco›),
curriculum diventa
curricolo e cosí via.