bloodhound ‹blḁ′dhaund› s. ingl. [comp. di blood «sangue» e hound «cane da caccia] (pl. bloodhounds ‹blḁ′dhaund∫›), usato in ital. al masch. – Cane segugio inglese, dal fiuto sensibilissimo, superiore a quello di qualsiasi altro cane, usato per la caccia al cinghiale e al daino; è anche chiamato limiere o cane di sant’Uberto. È di grande statura (70 cm e oltre), robusto, a pelo corto e fine, per lo più di colore nero focato; testa lunga e stretta, occhi di colore marrone, orecchie molto lunghe e ricadenti in basso.
Limiere è anche in altri dizionari, che però lo definiscono genericamente 'segugio, cane da caccia': De Mauro, Devoto-Oli, Gabrielli.limière s. m. [dal fr. limier, ant. liemier, der. di liem, mod. lien «legame, laccio»]. – Cane segugio, chiamato anche cane di s. Uberto e più noto col nome ingl. di bloodhound (v.), impiegato per la caccia al cinghiale e al daino: latrarono Nella corte i molossi ed i limieri (Pascoli).
Il GDLI ha limiero, «ant. limièri» (sing).
Il DOP ha limiere e prevede anche il femminile limiera.
Il Devoto-Oli ha anche cane molecolare; che è anche nei Neologismi Treccani ma senza specificare se sia esattamente questa razza.