«Job hopping»

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
G.B.
Interventi: 925
Iscritto in data: gio, 15 ago 2019 11:13

«Job hopping»

Intervento di G.B. »

Il «saltare da un lavoro all'altro». L'Académie française ha sostenuto la traduzione butinage professionnel, che richiama il proverbiale lavorio delle api bottinatrici. Per l'italiano proporrei, se mi è concesso, lavoro desultorio.
G.B.
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1720
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Re: «Job hopping»

Intervento di Millermann »

Non voglio intendere che non mi piaccia, sia chiaro, ma sono leggermente perplesso: lavoro desultorio ha sicuramente un certo pregio, suona «colto», ma, oltre a usare un termine che pochi conoscono, non mi sembra descriva bene ciò che il forestierismo esprime.
Letteralmente, sarebbe «lavoro che salta, atto a saltare». Ma è il lavoro che favorisce il salto, o il lavoratore che decide di «saltare» di propria iniziativa? :?
Messo cosí, mi fa pensare quasi a un lavoro da circo equestre. Magari, per esprimere lo stesso concetto, anche un semplice «salto lavorativo» potrebbe bastare.

Ispirandosi ai cugini d'oltralpe, si potrebbe ancora sfruttare il concetto «apistico», e proporre quindi «bottinamento lavorativo». Qui sarei un po' indeciso fra bottinamento, bottinatura, e bottinaggio, (che sono, quale piú, quale meno, usati col medesimo significato: si veda qui); personalmente, preferisco il primo, ché mi sembra il piú preciso.

In alternativa: «foraggiamento lavorativo». Fa un po' storcere il naso, forse, perché rifatto sull'inglese foraging, ma stando alla definizione del Treccani, sembra anch'esso piuttosto calzante. :)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Avatara utente
G.B.
Interventi: 925
Iscritto in data: gio, 15 ago 2019 11:13

Re: «Job hopping»

Intervento di G.B. »

Millermann ha scritto: dom, 25 ago 2024 16:15 Non voglio intendere che non mi piaccia, sia chiaro, ma sono leggermente perplesso: lavoro desultorio ha sicuramente un certo pregio, suona «colto», ma, oltre a usare un termine che pochi conoscono, non mi sembra descriva bene ciò che il forestierismo esprime.
S’immagini. Ho aperto il filone proprio per suscitare critiche e pareri. Nella mia mente (bacata) desultorio richiamava l’antichissima pratica dei dēsŭltōrēs, cavalieri abili nel salto da un cavallo all’altro di (di! :mrgreen: ) galoppo (non solo nei ludi circensi). «Desultori» sarebbero, per traslato, i moderni job hoppers. A questo punto, ci si attenderebbe però, come ha giustamente fatto notare, che i singoli lavori siano detti desultòri (come i cavalli, del resto); tuttavia, nel mio modo di vedere, desultorio sarebbe detto del lavoro inteso piú genericamente come tipologia, o, in questo caso, «pratica» (cf., p. es., il lavoro precario). Non so se è lecito, mi sembra di sí.
Millermann ha scritto: dom, 25 ago 2024 16:15 Ispirandosi ai cugini d'oltralpe, si potrebbe ancora sfruttare il concetto «apistico», e proporre quindi «bottinamento lavorativo». Qui sarei un po' indeciso fra bottinamento, bottinatura, e bottinaggio, (che sono, quale piú, quale meno, usati col medesimo significato: si veda qui); personalmente, preferisco il primo, ché mi sembra il piú preciso.
Faccio solo notare che i Francesi, oltre che cambiare completamente la metafora, aggiungono un elemento di vantaggio che nella locuzione inglese non è presente.
G.B.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Ahrefs [Bot] e 4 ospiti