Abbreviazione di "dottoressa"?

Spazio di discussione su questioni di grafematica e ortografia

Moderatore: Cruscanti

Apostroph
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Iscritto in data: dom, 19 set 2010 14:21

Intervento di Apostroph »

Signor 1971,
come la mettiamo con il link postato dal buon signor Fausto?

E' dott.ssa o dott.sa?
PersOnLine
Interventi: 1303
Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Marco1971 ha scritto:Accorciamenti? Abbreviazioni? Simboli? Chiarisca, per cortesia, la terminologia, e definisca ogni termine. Perché qui mi sembra che ognuno faccia un po' come vuole...
Mi rifaccio semplicemente alla classificazione che fa il De Mauro, di cui purtroppo ho solo la versione digitale non corredata di glossario e prefazione. Dietro tale classificazione comunque vedo una certa coerenza e omogeneità.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Apostroph ha scritto:E' dott.ssa o dott.sa?
I miei libri danno dott.sa, ma sono nell’uso anche le altre versioni. Dovrebbe saperlo: in Italia ognuno fa quello che gli pare.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
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Intervento di Infarinato »

Per la cronaca, il GRADIT (che —vale ricordarlo— è un «dizionario dell’uso») dà solo dott.ssa e dr. come abbreviazioni di dottoressa (s.v.).
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

A proposito del punto nelle abbreviazioni, riporto quanto sostiene Bice Mortara Garavelli.
Si fa a meno del punto in dr e in cfr se si considerano tali abbreviature come riduzioni-contrazioni rispettivamente della parola tronca dottor e del latino confer «confronta». Se si scrive, com’è pure d’abitudine, dr. e cfr. con il punto abbreviativo finale, vuol dire che si contraggono in un gruppo consonantico (...) i termini dottore e confronta.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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