Il problema nasce perché siamo arrivati a un oggetto che "legge" (in senso traslato) ciò che poi deve essere "letto" nel senso stretto del termine. E quindi i vari livelli di "lettura" vanno a confondersi in un unico termine.
Quelli di CD e DVD erano "lettori" nel senso che sono in grado di "leggere" un'informazione registrata in un codice informatico e di decriptarla, di tradurla in qualcosa di simile all'originale. In questo senso, è un "lettore" anche quello con la lucina per "leggere" i codici a barre, ossia "dare un senso alla sequenza di caratteri che li compone".
Insomma, c'è un'informazione, registrata con un linguaggio e un alfabeto specifici, e l'oggetto la "legge". Potremmo anche dire che la "decodifica", forse sarebbe più preciso.
Poi c'è il livello del "leggere a voce alta", ossia riprodurre l'informazione che la macchina ha "letto silenziosamente" (fra sé e sé, riprendendo un'altra discussione...

), renderla effettivamente per quello che era in origine. A questo punto entra in gioco la funzione "
player", che può anche essere fisicamente separata dalla lettura vera e propria (ad esempio, il lettore di codice a barre decodifica l'informazione e la tiene per sé, la utilizza direttamente; il video la riproduce per informarci di cosa sta avvenendo, mentre la macchina la usa per calcolare le somme del dovuto).
Tornando al nostro
e-reader, di fatto "legge" il pidieffe, cioè l'oggetto informatico criptato che racchiude in sé le informazioni del libro, e lo riproduce, rendendolo visibile a noi, che lo possiamo così leggere nel suo originario formato quasi-cartaceo.
In definitiva, quella che noi abbiamo in mano è la riproduzione, il facsimile di un libro tale e quale, che però non è più stampato su carta. La macchinetta ha svolto quindi la sua funzione di decodificare e restituire l'oggetto iniziale nella sua quasi-integrità.
In senso proprio, il lettore siamo solo noi; in senso lato, anche lei ha "letto" qualcosa, una lunghissima sequenza di codici binari, che poi ha tradotto in un altro linguaggio, ricostruendo l'immagine del libro cartaceo. Da questa immagine noi accediamo alla "vera" lettura, nel senso arcaico del termine.
...aaah, bei tempi quando la lingua aveva ancora la fantasia per inventare nuove parole per nuove cose!...