«Suonare a orecchio»

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Moderatore: Cruscanti

Andrea Russo
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«Suonare a orecchio»

Intervento di Andrea Russo »

Ho finalmente iniziato a leggere il vendissimo di Stieg Larsson Uomini che odiano le donne. M'è appena venuto il sospetto che il romanzo sia stato tradotto in italiano non dallo svedese ma dall'inglese (evenienza possibile): infatto mi sono imbattuto nell'espressione suonare a orecchio che, a quanto ne so, non vuol dire niente in italiano ma che – guarda un po' – è il calco di to play it by ear (cioè improvvisare). Ora, quel a quanto ne so conta relativamente, ma anche gugolando (:wink:) non ho trovato niente al riguardo.

Quest'espressione è usata anche in italiano o si tratta semplicemente d'un calco un po' frettoloso? :roll:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non ha consultato il Treccani? ;)

Cantare, suonare a orecchio, senza conoscere la musica o ripetendo i motivi a memoria.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Mi sono dimenticato un piccolo (:mrgreen:) dettaglio: l'espressione è usata in senso metaforico. Nel romanzo nessuno sta suonando o cantando. Certo, in senso letterale non ci sono dubbi (e neanche avrei avuto bisogno del Treccani in linea). Ma del significato figurato non ho trovato traccia.
Riporto il breve passo:
«Ricky, finché tu e io ci fidiamo l'una dell'altro, abbiamo ancora una possibilità. Dobbiamo adattarci a suonare a orecchio e adesso è l'ora della ritirata».

Mi scuso per questa dimenticanza! :oops:
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

Interessante: a parte l’espressione «suonare a orecchio», anch’io, leggendo Uomini che odiano le donne, ebbi come l’impressione che fosse stato tradotto dall’inglese. Posso chiederLe di riferirci altri [supposti] anglicismi, qualora ne trovasse? Ché sarei curioso di confermare (o, perché no, smentire) questa Sua –e mia– ipotesi. :)
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Certamente! :)
Non so cosa ne pensa Lei, ma la traduzione mi fa venir voglia di chiudere il libro. :? L'anglismo piú odioso che ho trovato nel romanzo è (per ora) boyfriend, usato in modo (apparentemente) neutro, nel senso che non aggiunge niente all'italiano fidanzato (o ragazzo).
Poi, non so se si tratti d'un calco dall'inglese o se sia una mia suggestione, ma molto spesso la traduttrice sceglie le forme per il fatto che, dal fatto che, al fatto che, ecc. Non conosco la lingua svedese e quindi non posso dire se si tratti d'un'influenza del testo fonte, ma mi pare che tale costrutto sia piú frequente in inglese, e che in italiano suoni un po' troppo formale (in ogni caso inadatto al tono del romanzo).
Ultima modifica di Andrea Russo in data mar, 10 lug 2012 16:50, modificato 1 volta in totale.
Ozioso
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Intervento di Ozioso »

Di seguito, la frase nell'edizione inglese (grassetto mio):
Stieg Larsson ha scritto:“Ricky, as long as you and I trust each other we’ve got a chance. We have to play it by ear, and right now it’s time to retreat.”
A questo punto, non mi pare permangano dubbi...
Ultima modifica di Ozioso in data mar, 10 lug 2012 17:14, modificato 1 volta in totale.
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

Mh, delle due, l’una: o è stato davvero tradotto dall’inglese, o entrambe le traduzioni sono incredibilmente fedeli all’originale svedese! :D (Ma, visti i precedenti nel campo della traduzione, questa seconda ipotesi è ai limiti della fantascienza…)

Va bene, mi correggo: l’originale è «Ricky, så länge du och jag litar på varandra så har vi en chans. Vi får spela på gehör och just nu är det dags för reträtt». A quanto pare, il tutto coincide con entrambe le traduzioni. Per ora, niente anglicismi. :wink:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Significati figurati di a orecchio dal Battaglia:

– In modo approssimato, superficiale, dilettantesco; senza la necessaria competenza o esperienza.

– Basandosi unicamente sulla propria memoria e sulle conoscenze acquisite, senza fare uso di testi, di documenti, di appunti; senza l’aiuto di nozioni tecniche specifiche.

– In modo intuitivo, istintivo, spontaneo, senza mediazioni intellettualistiche.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ozioso
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Intervento di Ozioso »

Souchou-sama ha scritto:Va bene, mi correggo: l’originale è «Ricky, så länge du och jag litar på varandra så har vi en chans. Vi får spela på gehör och just nu är det dags för reträtt». A quanto pare, il tutto coincide con entrambe le traduzioni. Per ora, niente anglicismi. :wink:
Comunque, anche se non fosse un anglicismo, rimarrebbe pur sempre un forestierismo («svedesismo»?), non le pare? Perché, nonostante a orecchio possa significare «in modo intuitivo, istintivo, spontaneo, senza mediazioni intellettualistiche», rimane ingiustificato (a mio avviso) l'uso di suonare in luogo di un verbo più acconcio quale agire, per esempio.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

In italiano si direbbe navigare a vista
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Intervento di Souchou-sama »

Ozioso ha scritto:Comunque, anche se non fosse un anglicismo, rimarrebbe pur sempre un forestierismo («svedesismo»?), non le pare? Perché, nonostante a orecchio possa significare «in modo intuitivo, istintivo, spontaneo, senza mediazioni intellettualistiche», rimane ingiustificato (a mio avviso) l'uso di suonare in luogo di un verbo più acconcio quale agire, per esempio.
Sí e no. Lei avrà ben presente il concetto di «collocazione». Ebbene, «agire a orecchio» non dà alcun risultato su Google Libri, mentre «suonare a orecchio» è abbastanza diffuso – e attestato già nel 1931 («Il giorno che voi smettete di improvvisare accompagnamenti e di suonare a orecchio gli ultimi ballabili, voi siete un uomo finito»), anche se nel suo significato letterale. D’altronde, non mi pare una metafora cosí oscura… :) E, poiché proprio di metafora si tratta, mi pare ridicolo inventare (visto che, appunto, ancora non esiste) l’espressione–via di mezzo «agire a orecchio»: o si «suona a orecchio» (figurato), o s’«agisce d’istinto» (letterale).
Infarinato ha scritto:In italiano si direbbe navigare a vista
Ottimo suggerimento, anche se non è un’espressione diffusissima (infatti, non tutti i dizionari la riportano), e secondo alcuni (De Mauro) s’addice perlopiú all’àmbito politico.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Suonare a orecchio, in senso figurato, è certamente comprensibile. Ma anche se fossi nelle tue scarpe si capisce. Purtroppo, però, né il primo né il secondo sono idiomatici in italiano.

Queste traduzioni letterali di idiomatismi inglesi sembrano essere molto comuni, non solo nelle traduzioni. Ricordo che, qualche anno fa, scoppiò una polemica perché uno scrittore italiano affermato adoperò addirittura, in un suo libro, battere attorno al cespuglio (!).
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

C’è però la differenza che, mentre play by ear non ha un equivalente altrettanto diretto in italiano, è proprio sciocco non farsi venir in mente «menar il can per l’aia»! :D

(Per curiosità, l’espressione inglese è attestata, nel suo senso figurato, già nel 1934.)
Ozioso
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Intervento di Ozioso »

Mi ritrovo a convenire anch'io: agire a orecchio è inaudibile. :D Tuttavia, rimango sempre perplesso riguardo alla possibilità d'uso di suonare a orecchio in luogo di agire d'istinto. Seppoi si voleva proprio usare un'espressione marcata, allora (come suggerisce Infarinato) non si sarebbe potuto scegliere navigare a vista?

In ogni caso, mi pare che ormai abbiamo stabilito che si tratti di un «neocalco», siete d'accordo?
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

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